Centotrentanovesima puntata 21/06/2015

Seconda metamorfosi. Ovvero la rivincita della quota rosa nel giro dell'inedito Orsigna.

 

"Non venite coi soliti discorsi

che avrei da sempre l'incallito vizio

di portarvi nei soliti percorsi.

Oggi ad esempio, giorno di solstizio,

c'è una salita senza ma né forsi

di cui non c'è né storia né giudizio:

è con grande clamor ch'oggi s'incigna

la simbolica ascesa dell'Orsigna."

 

È il duca Caparrin naturalmente

che presenta la Classica d'estate

a una platea dubbiosa ma fremente.

"E voi persone pavide sappiate

che col vostro obiettivo riducente

non sarete nel giornalin citate.

Dispiace per Rinaldi, Zio e Buglione,

e per tant'altri indegni di menzione,

 

ma bisogna citar quelli perfetti:

Effe Bagnol, Chiarugi, Traversari,

due Nucci, Giunti, Selmi, Assan, Cianetti

(con il casco di Tazio Nuvolari),

Salan, Starnella, Alotto, Menichetti

e la Maltana fra i maggioritari

nonostante si senta molto fiacca

per un problema d'eccessiva cacca.

 

Dimentico Innocenti il benzinaio

che per forte attitudine alle code

con la Maltana fiacca può far paio.

Le salite non sono molto sode

ma molta meraviglia non traspaio

se alla distanza qualchedun esplode."

E lo dice arrivando a San Baronto

quando dei riduttori inizia il conto.

 

Sull'ombrosa salita delle Grazie

gli integralisti salgono prudenti

con le bici che sembrano già sazie,

anche se in coda è bene che rallenti,

a scanso di probabili disgrazie,

fra i già lenti il lentissimo Innocenti,

mentre dopo il passaggio a Saturnana

appare rianimata la Maltana.

 

"Anche troppo." Qualcun per altro nota.

Perché con levità non s'accontenta

di toglier Caparrini dalla ruota,

ma di staccar parecchi maschi tenta

e sulle Piastre, l'intermedia quota,

dietro al gruppo dei forti si presenta,

mostrando forse più che acumi tattici

l'alto valore dei fermenti lattici.

 

Ma Orsigna è la salita decisiva,

che nonostante di pendenza pecchi.

non appare però d'insidie priva.

Fra sassi, buche, bivi e rami secchi

pedalan come quei che guata e schiva

porgendo quel che resta d'occhi e orecchi

ad auto inaspettate ma moleste

che scelgon questa meta per le feste.

 

Caparrin, che la mise nei suoi piani

dopo aver letto i libri intensi e seri

del giornalista tantrico Terzani,

rammenta ai suoi virtuosi cavalieri

che il vero arrivo, pria che tutto frani,

è posto fra le case dei Corrieri

al termine d'una tremenda rampa

alla qual facilmente non si scampa.

 

Qui si dovrebbero giocar le sorti

ma in assenza di stimoli da guerra

i distacchi son misurati e corti.

Sol Innocenti mette il piede a terra

pria della rampa, e non ha tutti i torti,

mentre Maltana un rude attacco sferra

che la porta con pochi sotterfugi

a rimirar la schiena di Chiarugi.

 

Non appagata sembra però lei

d'aver staccato con palese oltraggio

i maschi rimanenti che son sei.

Ma è tempo di tornare nel villaggio

non aduso a ciclisti né a cortei

col suo bar che vien preso all'arrembaggio.

Ma il bar che s'etichetta "Uscio e bottega"

ogni cibaria ai pedalanti nega.

 

"Non disperate in un digiuno gramo."

Conforta Caparrini che può tutto.

"Nell'annessa bottega ora mi sfamo."

Ed esce con due sniappe di presciutto

che in un istante fungon da richiamo

per molti con gli stomaci all'asciutto,

e qualche frusto di perduto pane

spetta anche all'unico orsignano cane.

 

La Maltana ben lungi dallo scoppio,

alimentata con mirtilli e torta,

riprova a staccar maschi al passo d'Oppio

ma la salita, nata e poi già morta,

esser dovrebbe almeno un passo doppio

per soddisfar le brame che trasporta.

E lei mostrando di non aver fretta

pensa: "Li staccherò poi sul Prunetta."

 

Il Prunetta finale è pien di maschi

e lei col rapportino li sorpassa,

ma vanno al passo di chi impaglia fiaschi.

Sono le code d'una lunga massa

di granfondisti ribolliti e laschi

che d'Abetone pagano la tassa.

Maltana invece frulla in gran frequenza

finché alle spalle scorge ostil presenza:

 

ha già staccato maschi ormai a bizzeffe

ma Caparrin che fresco la controlla

le suona come le peggiori beffe.

Sente le gambe come pasta frolla

vedendo Traversari e Bagnol Effe,

e Alotto, e poi Innocenti, e quindi crolla.

Finì semplicemente la benzina

o l'effetto dell'Enterogermina?